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ManuelaRm.
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Ma scusate...a me hanno spiegato più e più volte che il 140 dovrebbe essere propedeutico al 143, il quale andrebbe applicato solo ed esclusivamente se non ho nessunissima possibilità di rintracciare il destinatario. Se la portiera o la vicina o il barista sotto casa mi assicurano che la persona interessata passa regolarmente a ritirare la posta, come faccio a dichiararlo irreperibile? A parte che questo "incarico" dato loro potrebbe essere assimilato un "seguimi" postale, ma che criteri uso, se la vicina me lo dichiara trasferito, le dò retta e faccio il 143 e se mi dice "sì,sì, lo vedo sempre ma non abita più qui" invece no? Non mi sembra coerente...Alla fine mi sembra meglio la momentanea assenza...e, certo, la raccomandata la mando sempre all'indirizzo: la prenderanno la portiera, la vicina o il barista. In caso contrario il richedente, in una fase successiva, potrà sempre chiedermi una rinotifica con l'applicazione del 143 all'ultimo domicilio conosciuto. Se il mio ragionamento è sbagliato...convincetemi vi prego
In quanto a lasciare un invito a presentarsi in ufficio...beh se lo facessi, creerei non poche difficoltà all'utente:intanto dovrebbe venire in centro (ti assicuro che è un'impresa ardua), posteggiare (impresa impossibile), trovarmi in ufficio (avrebbe una qualche probabilità),,,eppoi, lasciare un avviso alla portiera o agli altri, non è come ammettere che il destinatario, secondo te, è reperibile?.