Comune domiciliatario???

Utilizzo del deposito atti

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  1. Alex da Sommacampagna
     
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    Capita talvolta che l'ufficio protocollo di questo comune accetti lettere raccomandate A.G. inviateci da alcuni avvocati per il motivo che il Comune è stato eletto domicilio da parte di un contraente in occasione della stipula di un contratto di mutuo; ovviamente, il caso si verifica quando il contraente effettivo rifiuta la missiva oppure si da irreperibile alla stessa.

    Essendo la raccomandata intestata a soggetto terzo che è estraneo al Comune, l'ufficio protocollo ricevente passa la busta integra del contenuto all'ufficio notifiche che, in genere si occupa, anche della depositeria degli atti.
    Io feci l'errore di chiedermi il perchè di tale prassi poichè non ne intravvedevo la logica e decisi di chiedere ad uno di questi avvocati la norma per cui ci considerasse domiciliatari di tali missive.

    A suo tempo ebbi modo di avere tale normativa che disciplinava la stipula dei contratti di mutuo.
    Era chiaro che in essa si chiamava il contraente ad eleggere un domicilio alternativo alla propria residenza nel "comune" dove questa aveva luogo.

    La cosa mi ricordava la normativa finanziaria che invita i legali rappresentanti ad eleggere un domicilio riferito alla persona giuridica rappresentata in alternativa alla sede legale della stessa ma in tale caso la parola "comune" è intesa come "territorio comunale" e non come "casa comunale".

    Ritenendo che la norma in questione fosse stata interpretata erroneamente intendendo con la parola "comune" la "casa comunale" invece che il "territorio comunale" ho quindi concluso che tale prassi fosse inesatta poichè non vi era alcuna logica che il Comune dovesse divenire domiciliatario di un privato, gratis, e accollandosi senza saperlo gli obblighi insiti nel ruolo del domiciliatario (come quello di informare il domiciliante dell'arrivo del documento allo stesso diretto - notificazione).

    Ho quindi suggerito alla mia capa di allora di rifiutare la raccomandata ma oggi vengo ulteriormente interpellato dalla stessa poichè il segretario comunale le chiede di ricevere tali atti "perchè tutti gli altri comuni lo fanno".

    Vi chiedo quindi: capitano anche a voi tali eventualità, come vi comportate, vi siete accertati del perchè lo fate?

    Grazie del vostro contributo

    Alex da Sommacampagna

    Edited by Alex da Sommacampagna - 13/10/2013, 13:02
     
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    E' capitato un caso alcuni anni fa, l'allora responsabile di servizio, nonchè dell'ufficio legale ha disposto di respingere l'atto al mittente sostenendo che il destinatario non aveva effettuato nessuna comunicazione di elezione di domicilio al e presso il comune.
    Ma l'elezione di domicilio non è un atto unilaterale che non prevede l'accettazione da parte del domiciliatario? <_<
     
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  3. Alex da Sommacampagna
     
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    CITAZIONE (cursorTV @ 13/10/2013, 18:58) 
    E' capitato un caso alcuni anni fa, l'allora responsabile di servizio, nonchè dell'ufficio legale ha disposto di respingere l'atto al mittente sostenendo che il destinatario non aveva effettuato nessuna comunicazione di elezione di domicilio al e presso il comune.
    Ma l'elezione di domicilio non è un atto unilaterale che non prevede l'accettazione da parte del domiciliatario? <_<

    Bèh! :woot:
    In questo caso eleggo il mio domicilio fiscale presso il tuo indirizzo :P sicuro che riceverai gli avvisi di accertamento d'imposta che mi riguardano :B): e certo che mi metterai al corrente (con lettera racc.A.G. ^_^ ) ogni qualvolta tu ne riceva qualcuno :D altrimenti se poi non pago sarà tua la responsabilità di aver accettato di ricevere tali atti senza avermene posto al corrente :angry:
    :lol: :lol: :lol:

    Ciò che ribadisco è che tutti possono eleggere o dichiarare domicilio dovunque... ^_^ è facoltà del domiciliatario però assumere tale ruolo accettando :shifty: o meno gli atti che gli pervengono per conto del domiciliante; è in pratica necessaria la sussistenza di un rapporto fiduciario tra domiciliante e domiciliatario affinché la dichiarazione/elezione possa condurre a buon fine la notificazione degli atti..

    Alex da Sommacampagna
     
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    CITAZIONE (Alex da Sommacampagna @ 14/10/2013, 21:41) 
    Ciò che ribadisco è che tutti possono eleggere o dichiarare domicilio dovunque... ^_^ è facoltà del domiciliatario però assumere tale ruolo accettando :shifty: o meno gli atti che gli pervengono per conto del domiciliante; è in pratica necessaria la sussistenza di un rapporto fiduciario tra domiciliante e domiciliatario affinché la dichiarazione/elezione possa condurre a buon fine la notificazione degli atti..

    Sono perfettamente daccordo che dovrebbe esserci già un accordo/accettazione tra le parti, normalmente è così, ma la normativa coinvolta non lo prevede, e ciò che prevede si presta a più interpretazioni/interrogativi, stà di fatto che ci possono essere anche queste notifiche a destinatari con domicilio eletto c/o comune/casa comunale dove normalmente sono del tutto ignari di queste elezioni di domicilio.

    CodiceCivile
    art. 47. Elezione di domicilio.


    Si può eleggere domicilio speciale per determinati atti o affari.

    Questa elezione deve farsi espressamente per iscritto


    Codice di Procedura Civile
    art. 141. Notificazione presso il domiciliatario


    La notificazione degli atti a chi ha eletto domicilio presso una persona o un ufficio può essere fatta mediante consegna di copia alla persona o al capo dell'ufficio in qualità di domiciliatario, nel luogo indicato nell'elezione.

    Quando l'elezione di domicilio è stata inserita in un contratto, la notificazione presso il domiciliatario è obbligatoria, se così è stato espressamente dichiarato.

    La consegna, a norma dell'articolo 138, della copia nelle mani della persona o del capo dell'ufficio presso i quali si è eletto domicilio, equivale a consegna nelle mani proprie del destinatario.

    La notificazione non può essere fatta nel domicilio eletto se è chiesta dal domiciliatario o questi è morto o si è trasferito fuori della sede indicata nell'elezione di domicilio o è cessato l'ufficio.


    Nella notifica a persona con domicilio eletto c/o comune/casa comunale, alcuni "esperti" in materia sostengono che l'atto è comunque da ritirare per poi trattarlo come un normale deposito presso la casa comunale. Il domiciliatario quindi farebbe solo da custode del documento, ma è sufficente? Il destinatario come fa a sapere del suo atto depositato, non sarebbe logico in qualche modo informarlo?
    O è meglio come aveva disposto il mio ex responsabile di servizio di respingere l'atto al mittente dichiarando di non aver ricevuto nessuna comunicazione di elezione di domicilio del destinatario, dichiarazione che comunque il portalettere non riporta ma limita con un "al mittente - atto rifiutato"?

    Nel 2° comma dell'art. 141 c.p.c. si dice che se l'elezione di domicilio è inserita in un contratto è obbligatoria la notifica presso il domiciliatario, credo che in questi rientrino anche i contratti di mutuo che prevedono questa clausola di elezione di domicilo c/o comune/casa comunale, ma non sarebbe stato corretto prevedere anche la comunicazione al comune dei nominativi delle persone domiciliate? Evidentemente non è così!

    Il 3° comma fa equivalere la notifica alla persona domiciliataria e al capo dell'ufficio domiciliatario a notifica a mani proprie del destinatario, ma gli effetti della notifica su chi ricadono, sul destinatario o sul domiciliatario o su entrambi? E se il domiciliatario rifiuta l'atto sostenendo di non aver ricevuto nessuna comunicazione o di non aver accettato nessuna elezione di domicilio del destinatario?
     
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    Nel mio comune, a mia memoria, è capitato tre volte di ricevere atti con il Comune come domiciliatario eletto.
    Non essendo un deposito di atti, si è occupata della cosa la responsabile area amministrativa.
    Quest'ultima ha prodotto una nota con la quale avvisava il destinatario che era presso il comune atto di suo interesse e mi ha chiesto di notificare la nota al destinatario dell'atto.

    Riguardo al perché non ho mai verificato niente. In fondo a me sono arrivate tre istanze di notifica.
     
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  6. Alex da Sommacampagna
     
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    CITAZIONE (cursorTV @ 15/10/2013, 09:33) 
    ...di elezione di domicilo c/o comune/casa comunale...

    E' proprio questo il punto su cui occorre focalizzare la distinzione interpretativa.

    Oltre un anno fa, attraverso messaggi personali, con l'avvocato che mi aveva riferita la norma secondo cui aveva agito considerandoci domiciliatari, e con un collega di una Agenzia delle Entrate, eravamo riusciti ad individuare quale fosse il corretto modo di leggere la norma distinguendo la stesura della stessa conforme una distinzione interpretativa grammaticale riferita al "complemento di stato in luogo" ed al "complemento di specificazione". :o:

    Per meglio capire prendiamo una normativa che a noi messi è ben nota ^_^ ed alla quale possiamo immediatamente accedere: il DPR 600/73; scorrendolo agli artt.58 e 59, dove si parla appunto di domicilio, ogni qualvolta venga citato il termine "nel comune", ci viene istintivo ^_^ considerare tale termine come ambito territoriale (NEL = complemento di stato in luogo) ma chi non volesse entrare nella logica del contenuto di tali articoli <_< potrebbe obiettare che anche la casa comunale è un luogo e pertanto si potrebbe intendere "nella casa comunale" :huh: .

    Se provassimo però a sostituire "nella casa comunale" :shifty: ogni qualvolta ci appare il termine "nel comune" ci risulterebbe evidente l'inapplicabilità delle norme in esame è la cosa appare più inequivocabile proseguendo la lettura dell'art.60 del medesimo decreto ponendo la nostra attenzione alla lettera d) secondo cui, all'applicarsi della suddetta sostituzione, dovremmo considerare di dover nominare una persona domiciliataria (il segretario comunale? :P ) o di dover istituire un ufficio all'interno della casa comunale per permettere ad ogni contribuente lo volesse di eleggervi il proprio domicilio fiscale :blink: .

    Béh! è proprio qui che si attaccano gli uffici legali degli istituti bancari :B): che persistono ad inviarci le raccomandate in questione ma con loro amara constatazione li portiamo alla lettura della successiva lettera e) che, secondo loro "logica", esordirebbe localizzando abitazioni, uffici e aziende dei contribuenti TUTTI DENTRO LA CASA COMUNALE!!! :lol: :lol: :lol: .

    Anche a questo punto però qualche avvocato potrebbe non accettare sportivamente l'osservazione ed obiettare: "Ma...!?! allora anche proseguendo nella lettura di quest'ultima norma si torna a parlare di "comune" e non si può certo dire che un "albo" possa essere di un "territorio comunale"!!!" :wacko:

    Certo caparbissimo avvocato! In questo caso il complemento di luogo NEL è però stato sostituito dal complemento di specificazione DEL e i complementi, un latinista lo confermerebbe, arrivano a cambiare radicalmente il significato del termine che in questo caso è "comune"; significa pertanto che quando nella norma lo stesso termine non proprio (iniziale minuscola) è preceduto dalla preposizione NEL, si riferisce a territorio geografico; quando invece è preceduto dalla preposizione DEL, si riferisce al concetto astratto di amministrazione di una collettività (comunale).

    Se questo ancora non bastasse a convincere coloro che insistono a considerarci domiciliatari di morosi contraenti di mutui, continuino pure sulla loro linea, noi rifiutiamo le loro raccomandate A.G. e chissà che le inutili spese affrontate non divengano più convincenti di tante disquisizioni grammaticali.

    Alex da Sommacampagna
     
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    applausi!!!!!!
    solleverò subito il problema con la mia capa.
     
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    Giusto oggi è arrivato un atto con la segreteria del Comune come domiciliatario.
    Allora sto subito approfondendo. Ho trovato questo
    Cassazione civile sez. I n. 6280 3 giugno 1995
    …l'elezione di domicilio (artt. 47 cod. civ., 141 c.p.c.) è un atto giuridico unilaterale,
    che spiega efficacia indipendentemente dal consenso o accettazione del
    domiciliatario.


    in base a quello che ho trovato su internet, se l'eleggente non si è curato di acquisire il consenso del domiciliatario, sarà suo onere -alternativamente - procurarsi tale consenso o revocare l'elezione di domicilio legale. Ma, fino a quando tale revoca non interviene,
    l'effettuata elezione di domicilio conserva efficacia nel processo, sicché le notifiche possono essere validamente eseguite presso il domiciliatario.

    Mettendomi nei panni del notificante, nel caso di rifiuto del domiciliatario eletto (anche se si tratta di ufficio) eseguirei la notifica ai sensi art 138 comma 2 (rifiuto).
     
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  9. Alex da Sommacampagna
     
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    Ho saputo oggi che, in relazione ai mutui fondiari, la norma di riferimento è un REGIO DECRETO!!! :o:
    Sto quindi aspettando che mi venga riferito l'esatta identificazione per poterlo analizzare.

    bye
     
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  10. paolo74bg
     
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    Salve a tutti,
    consultato il forum ho letto questa discussione e anche se un po' datata vi chiedo per favore se sono capitati ad altri casi simili, in questi giorni tramite servizio postale sono giunti avvisi di questo destinati a soggetti con indicazione di "notifica a domicilio, in difetto alla segreteria del comune ex art 10 mutuo".

    Chiesto informazioni alla responsabile ha detto di firmare il ritiro, non potendo rifiutarci, ed ora ho un dubbio se creare un avviso da recapitare ai destinatari degli atti arrivati.

    Per un destinatario il postino mi ha precisato che la consegna aveva avuto esito positivo trovando persona a cui notificare l'atto.
    Per un altro destinatario, mai iscritto anagraficamente, non ha avuto alcun riscontro risultando lo stesso irreperibile.

    Rimanendo solo depositati eviterei di arrovellarmi e cercare di capire quale norma regoli tali notificazioni.

    Grazie per eventuali suggerimenti.
    gp
     
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    CITAZIONE (paolo74bg @ 11/9/2019, 17:42) 
    Salve a tutti,
    consultato il forum ho letto questa discussione e anche se un po' datata vi chiedo per favore se sono capitati ad altri casi simili, in questi giorni tramite servizio postale sono giunti avvisi di questo destinati a soggetti con indicazione di "notifica a domicilio, in difetto alla segreteria del comune ex art 10 mutuo".

    Chiesto informazioni alla responsabile ha detto di firmare il ritiro, non potendo rifiutarci, ed ora ho un dubbio se creare un avviso da recapitare ai destinatari degli atti arrivati.

    Da allora (ottobre 2013), nel mio comune sono arrivati una dozzina di atti depositati dall'Ufficiale Giudiziario e destinati a persone con domicilio eletto presso la casa comunale, da verifica anagrafica alcune risultavano residenti, altre invece cancellate per irreperibilità.
    I documenti ricevuti sono stati trattati come i normali depositi presso la casa comunale senza nessun invio di comunicazione agli interessati, tuttavia alcuni sono stati ritirati dai destinatari (o delegati) che hanno presentando l'avviso di deposito.
     
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  12. paolo74bg1
     
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    Grazie per la risposta,
    anche nel mio Comune gli atti che rilascia l'ufficiale giudiziario rimangono depositati presso casa comunale e in caso di ritiro firmano un registro.

    in questo caso gli atti sono stati recapitati dal servizio postale a cui è stata firmata ricevuta del ritiro della busta chiusa.

    Il mio dubbio quindi in merito ad invio di un avviso a chi si è fatto domiciliare presso il Comune rimane, a meno che sia una prassi per cui l'ufficio legale di un istituto di credito deve attenersi per notificare l'atto.
     
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    CITAZIONE (paolo74bg1 @ 16/9/2019, 12:31) 
    in questo caso gli atti sono stati recapitati dal servizio postale a cui è stata firmata ricevuta del ritiro della busta chiusa.

    Il mio dubbio quindi in merito ad invio di un avviso a chi si è fatto domiciliare presso il Comune rimane, a meno che sia una prassi per cui l'ufficio legale di un istituto di credito deve attenersi per notificare l'atto.

    Ho fatto un controllo nell'archivio del protocollo del mio comune (da inizio 2010 ad oggi), beh non risulta nessun atto notificato a mezzo posta a persone con domicilio eletto presso la casa comunale, presumo che se ci sono stati tentativi di notifica, si siano attenuti alle disposizioni (già descritte in questa discussione) impartite dall'ex responsabile di servizio e non più modificate dal suo successore, ovvero:

    CITAZIONE
    E' capitato un caso alcuni anni fa, l'allora responsabile di servizio, nonchè dell'ufficio legale ha disposto di respingere l'atto al mittente sostenendo che il destinatario non aveva effettuato nessuna comunicazione di elezione di domicilio al e presso il comune.


    Edited by cursorTV - 11/1/2021, 17:53
     
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    Oggi è arrivata una raccomandata a.g. di un avvocato intestata al sig. Rossi che risulta aire ma che è domiciliato presso la casa comunale del Comune. Come devo lavorare questo deposito? va restituito? in attesa che il Segretario venga interpellato, che ne pensate?
     
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    CITAZIONE (zambot @ 26/10/2020, 15:35) 
    Oggi è arrivata una raccomandata a.g. di un avvocato intestata al sig. Rossi che risulta aire ma che è domiciliato presso la casa comunale del Comune. Come devo lavorare questo deposito? va restituito? in attesa che il Segretario venga interpellato, che ne pensate?

    Come avrai notato da quanto postato in questa discussione, ci sono più modalità con cui vengono trattati questi documenti così indirizzati, credo che le disposizioni su come procedere dovrebbero essere impartite dal responsabile del servizio protocollo o comunque dal responsabile dell'ufficio che normalmente riceve gli atti per il comune e/o dal segretario comunale!
     
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19 replies since 13/10/2013, 07:22   4618 views
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