Notifiche ai carabinieri

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  1. ManuelaRm
     
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    Mi capita spesso di dover notificare multe a carabineri che risultano domiciliati in caserma. Ora, quando vengono trasferiti dato che sono militari, non cambiano la residenza e io mi trovo a dover litigare ogni volta con il piantone di guardia che non vuole o non sa darmi il nuovo indirizzo.
    Qualche volta, dopo mie reiterate insistenze e facendo leva sullo spirito di corpo ("Le piacerebbe dover pagare una cartella esattoriale perchè un suo commilitone non ha chiesto magari al comandante, dove è stato trasferito?") riesco ad ottenere il nuovo indirizzo, altre volte invece no.
    Voi cosa fate nel caso il milite risulti trasferito e non vi procurino il nuovo indirizzo?
     
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  2. 9,8 m/s
     
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    CITAZIONE (ManuelaRm @ 19/1/2009, 11:02)
    Voi cosa fate nel caso il milite risulti trasferito e non vi procurino il nuovo indirizzo?

    Il trasferimento, a mio avviso, dovrebbe essere supportato da un cambio di residenza o comunque di domicilio se, come potrebbe essere il tuo caso, il milite si fosse trasferito in un'altra caserma della tua città.
    Comunque, nel caso in cui non si riescano ad ottenere informazioni utili per rinvenire il carabiniere in un altro luogo della medesima città io opterei per un art. 140 C.P.C. all'indirizzo risultante presso l'ufficio anagrafe (in fondo c'è sempre una caserma dove puoi affiggere l'avviso di avvenuto deposito e spedire la relativa raccomandata a/r).
    Il caso, comunque, è antipatico e difficile, evidenzio che questo è solo un mio modesto parere ovvero non è detto che il mio modo di procedere sia quello corretto.
     
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  3. Alex da Sommacampagna
     
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    CITAZIONE (ManuelaRm @ 19/1/2009, 11:02)
    Mi capita spesso di dover notificare multe a carabineri che risultano domiciliati in caserma. Ora, quando vengono trasferiti dato che sono militari, non cambiano la residenza e io mi trovo a dover litigare ogni volta con il piantone di guardia che non vuole o non sa darmi il nuovo indirizzo.
    Qualche volta, dopo mie reiterate insistenze e facendo leva sullo spirito di corpo ("Le piacerebbe dover pagare una cartella esattoriale perchè un suo commilitone non ha chiesto magari al comandante, dove è stato trasferito?") riesco ad ottenere il nuovo indirizzo, altre volte invece no.
    Voi cosa fate nel caso il milite risulti trasferito e non vi procurino il nuovo indirizzo?

    Non mi è chiaro !!! Il destinatario è residente?
    1) se residente e dimorante in caserma tenta il tutto per tutto un 138 anche in luogo libero,
    2) il 139 potresti farlo con un consegnatario commilitone che risiede anch'esso in caserma,
    3) per evitare un 143 per irreperibilità di fatto fai richiesta scritta e formale di conoscere il nuovo indirizzo del destinatario
    4) se anche questo non ottiene riscontro dovrai optare per il 143 e in aggiunta applicare il 146 conforme la disposizione di attuazione 49 (la trovi in fondo al cpc) . Si tratta di spedire una copia dell'atto (+ l'avviso di deposito nella casa comunale) al pubblico ministero c/o tribunale competente per il territorio del tuo comune che provvederà ad inviare l'atto al comandante del corpo di effettiva appartenenza del destinatario ed il relativo comandante che provvederà a consegnarglielo.

    Se invece il milite è domiciliato, il notificante (richiedente) deve avere l'elezione di domicilio finalizzata alla notifica degli atti e di ciò sarebbe utile ti venisse inviata copia o almeno la dichiarazione di averla;
    1) applica il 141 ed il capo dell'ufficio domiciliatario in questo caso è il comandante della stazione o della caserma
    2) se il domiciliatario rifiuta perchè l'elezione non sussiste e del destinatario non sa più nulla, ti rifai nuovamente al 146

    Da parte mia finora ho adottato il 138 e il 139 , mai il 146. Ti preciso inoltre che il 146 non lo puoi adottare per le altre forze di polizia i cui agenti sono residenti in caserma; in quei casi io riesco ad ottenere le nuove destinazioni dei destinatari trasferiti sia informalmente che con richiesta scritta rivolta al comandante di stazione.
    Ciao
    Alex.
     
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  4. ManuelaRm
     
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    CITAZIONE
    Non mi è chiaro !!! Il destinatario è residente?
    1) se residente e dimorante in caserma tenta il tutto per tutto un 138 anche in luogo libero,
    2) il 139 potresti farlo con un consegnatario commilitone che risiede anch'esso in caserma,
    3) per evitare un 143 per irreperibilità di fatto fai richiesta scritta e formale di conoscere il nuovo indirizzo del destinatario
    4) se anche questo non ottiene riscontro dovrai optare per il 143 e in aggiunta applicare il 146 conforme la disposizione di attuazione 49 (la trovi in fondo al cpc) . Si tratta di spedire una copia dell'atto (+ l'avviso di deposito nella casa comunale) al pubblico ministero c/o tribunale competente per il territorio del tuo comune che provvederà ad inviare l'atto al comandante del corpo di effettiva appartenenza del destinatario ed il relativo comandante che provvederà a consegnarglielo.

    Ciao
    Alex.

    Grazie per le risposte, vedi Alex la realtà di una città grande come Roma è del tutto particolare. I carabinieri, i poliziotti, i soldati generici e anche i cittadini cambiano casa (o caserma) con estrema disinvoltura e con estrema disinvoltura non informano l'anagrafe. Allora alle verifiche anagrafiche mi risultano residenti a Roma e domiciliati in via tal dei tali, ma in realtà non ci sono e, nel caso dei carabinieri, magari sono stati trasferiti in un altro comune ma risultano ancora qui. Per i poliziotti ho risolto trovando, dopo mille ricerche, una specie di "ufficio personale generale", vado là e mi sanno dire dove diavolo sono andati a finire. Per i carabinieri è tutt'altra storia...non si riesce a sapere niente e non si riesce a parlare con nessun superiore. Per questo penso che il 140 sia giusto...io gli mando la raccomandata con l'avviso di deposito e che si arrangino ad inoltrarla loro.

    Edited by Borghetto - 20/1/2009, 09:29
     
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  5. 9,8 m/s
     
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    CITAZIONE (Alex da Sommacampagna @ 19/1/2009, 14:44)
    4) se anche questo non ottiene riscontro dovrai optare per il 143 e in aggiunta applicare il 146 conforme la disposizione di attuazione 49
    Ciao
    Alex.

    L'art. 146 C.P.C. me l'ero proprio scordato.
    A questo punto mi sorge un dubbio.

    1 Supponi che mi giunga un atto da notificare ad una persona dimorante presso una civile abitazione;

    2 Supponi che questa persona sia un militare;

    3 Supponi che io non sia a conoscenza che il destinatario è un militare anche perchè sull'atto non c'è nulla che lo lasci supporre.

    4 Supponi che mi rechi a casa sua diverse volte e che l'interessato pur avendo effettivamente l'abitazione all'indirizzo riportato nell'atto (ed all'ufficio anagrafe) risulti sempre assente (lui e le sue persone di famiglia).

    5 Supponi che dopo aver tentato invano di consegnare l'atto a mani di un vicino, proceda a norma l'art. 140 C.P.C.

    A tuo avviso è valida la notifica in questo caso?
     
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  6. ManuelaRm
     
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    Secondo me sì...se il militare ha fatto armi e bagagli con la famiglia e magari si è recato per un periodo in Iran o in vacanza alle Maldive, io non posso mica dichiararlo irreperibile. Meglio fare prima un art.140 e solo successivamente e su richiesta, il 143.
    Però nel mio caso si tratta di caserme, non mi possono dichiarare che non sanno dove l'hanno trasferito:) Ciao
     
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  7. Alex da Sommacampagna
     
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    [/QUOTE]
    Grazie per le risposte, vedi Alex la realtà di una città grande come Roma è del tutto particolare. I carabinieri, i poliziotti, i soldati generici e anche i cittadini cambiano casa (o caserma) con estrema disinvoltura e con estrema disinvoltura non informano l'anagrafe. Allora alle verifiche anagrafiche mi risultano residenti a Roma e domiciliati in via tal dei tali, ma in realtà non ci sono e, nel caso dei carabinieri, magari sono stati trasferiti in un altro comune ma risultano ancora qui. Per i poliziotti ho risolto trovando, dopo mille ricerche, una specie di "ufficio personale generale", vado là e mi sanno dire dove diavolo sono andati a finire. Per i carabinieri è tutt'altra storia...non si riesce a sapere niente e non si riesce a parlare con nessun superiore. Per questo penso che il 140 sia giusto...io gli mando la raccomandata con l'avviso di deposito e che si arrangino ad inoltrarla loro.
    [/QUOTE]

    La soluzione che hai trovato per i poliziotti mi interessa; però io non ritengo che il 140 sia la forma più corretta d'agire; se in caserma nessuno ti sa dire dove è trasferito il commilitone come fanno ad inoltrargli la raccomandata? ... e poi: se il commilitone coresidente al destinatario non accetta di essere consegnatario dell'atto, nella relata e nell'avviso di deposito ce lo metti che l'atto è stato rifiutato da persone aventi titolo a riceverlo? (irreperibilità o rifiuto).
    Quindi, ciò che è per noi più comodo mina l'efficacia dell'atto.
    Ripeto: provo col 139, se non va raccolgo le generalità di chi, in caserma, mi dichiara che il destinatario è irreperibile (e già qui rizzano le orecchie) e/o rifiuta l'atto e avviso l'anagrafe di disporre un accertamento di residenza e poi vediamo se il destinatario non salta fuori.
    Poi potrai stabilire se usare un 140 per rifiuto o un 143 per irreperibilità di fatto, ma sono convinto che la tua attività contribuirebbe ad "educare" la caserma a tenere e fornirti le informazioni che ti servono.
    Vero però che se non disponi di libertà e autonomia d'azione non puoi che adattarti al consueto lasciando al tuo responsabile l'iniziativa di agire o meno per migliorare il tuo lavoro.
    Ciao
    Alex

    CITAZIONE (9,8 m/s @ 20/1/2009, 09:04)
    CITAZIONE (Alex da Sommacampagna @ 19/1/2009, 14:44)
    4) se anche questo non ottiene riscontro dovrai optare per il 143 e in aggiunta applicare il 146 conforme la disposizione di attuazione 49
    Ciao
    Alex.

    L'art. 146 C.P.C. me l'ero proprio scordato.
    A questo punto mi sorge un dubbio.

    1 Supponi che mi giunga un atto da notificare ad una persona dimorante presso una civile abitazione;

    2 Supponi che questa persona sia un militare;

    3 Supponi che io non sia a conoscenza che il destinatario è un militare anche perchè sull'atto non c'è nulla che lo lasci supporre.

    4 Supponi che mi rechi a casa sua diverse volte e che l'interessato pur avendo effettivamente l'abitazione all'indirizzo riportato nell'atto (ed all'ufficio anagrafe) risulti sempre assente (lui e le sue persone di famiglia).

    5 Supponi che dopo aver tentato invano di consegnare l'atto a mani di un vicino, proceda a norma l'art. 140 C.P.C.

    A tuo avviso è valida la notifica in questo caso?

    Faccio chiarezza: un militare non necessariamente cessa di risiedere / dimorare presso un'abitazione civile dove lo puoi reperire come un civile; perciò si agisce come sempre si è fatto e la notifica è validissima.

    Quando il milite risiede in caserma oppure è in attività di servizio (IRAQ!), allora si passa eventualmente al 146 e ciò il notificante lo sa bene se manda te, notificatore, presso la caserma di residenza del destinatario.

    Quindi tu ti attieni a quanto ti viene comunicato dal notificante perchè non sei tenuto a sapere oltre quanto risulta dalla tua anagrafe o da quanto apprendi sul posto.

    Ciao
    Alex da Sommacampagna
     
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  8. ManuelaRm
     
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    Io mi chiedo come possa uno che è domiciliato presso una caserma essere trasferito senza lasciare tracce.
    Credo che sia ovvio che un qualsiasi superiore abbia firmato l'ordine di trasferimento e quindi devono ben sapere dove lo hanno mandato. Se il piantone di guardia non lo sa e gli arriva una raccomandata, dovrà inoltrarla a un loro ufficio postale (e non ditemi che non ce l'hanno). Resto dell'idea che il 140 sia più giustificato e logico di un 143.
    E' come se io eleggessi come domicilio il mio ufficio e in caso di trasferimento non sapessero dove sono andata! Io credo che i colleghi passerebbero la palla all'ufficio personale, che con pochissima fatica mi rintraccerebbe.
     
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  9. 9,8 m/s
     
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    CITAZIONE (ManuelaRm @ 20/1/2009, 15:10)
    Resto dell'idea che il 140 sia più giustificato e logico di un 143.

    Anche io fino a ieri la pensavo così ma avevo dimeticato l'art. 146 C.P.C e Alex con il suo intervento mi ha rinfrescato la memoria.
    L'art. 146 prevede la notifica ai sensi dell'art. 139 C.P.C ma non quella ai sensi degli art. 140 - 143 C.P.C.
    Rimarrebbe l'ipotesi della consegna dell'atto al Pubblico Ministero ma mi chiedo:

    questa normativa è valida solo per gli atti processuali?

    che senso ha consegnare un atto amministrativo al Pubblico Ministero?

    Grazie!
     
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  10. Alex da Sommacampagna
     
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    CITAZIONE (9,8 m/s @ 20/1/2009, 16:33)
    CITAZIONE (ManuelaRm @ 20/1/2009, 15:10)
    Resto dell'idea che il 140 sia più giustificato e logico di un 143.

    Anche io fino a ieri la pensavo così ma avevo dimeticato l'art. 146 C.P.C e Alex con il suo intervento mi ha rinfrescato la memoria.
    L'art. 146 prevede la notifica ai sensi dell'art. 139 C.P.C ma non quella ai sensi degli art. 140 - 143 C.P.C.
    Rimarrebbe l'ipotesi della consegna dell'atto al Pubblico Ministero ma mi chiedo:

    questa normativa è valida solo per gli atti processuali?

    che senso ha consegnare un atto amministrativo al Pubblico Ministero?

    Grazie!

    139 e seguenti!
    Per il resto hai ragione a dire che si tratta di materia processuale ma così è per tutto il cpc che a noi lo fanno adottare perchè non c'è altro!
    Ciao
    Alex

    CITAZIONE (ManuelaRm @ 20/1/2009, 15:10)
    Io mi chiedo come possa uno che è domiciliato presso una caserma essere trasferito senza lasciare tracce.
    Credo che sia ovvio che un qualsiasi superiore abbia firmato l'ordine di trasferimento e quindi devono ben sapere dove lo hanno mandato. Se il piantone di guardia non lo sa e gli arriva una raccomandata, dovrà inoltrarla a un loro ufficio postale (e non ditemi che non ce l'hanno). Resto dell'idea che il 140 sia più giustificato e logico di un 143.
    E' come se io eleggessi come domicilio il mio ufficio e in caso di trasferimento non sapessero dove sono andata! Io credo che i colleghi passerebbero la palla all'ufficio personale, che con pochissima fatica mi rintraccerebbe.

    Cara manuela anch'io sono inizialmente della stessa opinione ed anche che il 140 possa essere più efficace (non giustificato) del 143.
    Quanto voglio ribadirti è che il 140 si fa se non è possibile il 139 (irreperibilità o rifiuto) .
    Per tale motivo io cerco di proporre il 139 "costringendo" il commilitone coresidente o la persona incaricata a ricevere (piantone) non ad inoltrare l'avviso raccomandata ma l'atto stesso ed accorciare così l'iter complessivo della notifica che è anche meno onerosa.
    Alex
     
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  11. savclem
     
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    Ciao ManuelaRM, mi è capitato una volta anche a me di notificare un verbale ad un carabiniere trasferito ma non con la residenza. Spesso vengono assegnati a degli incarichi speciali dove non si deve sapere la residenza e quindi non cambiano residenza a questo punto devi andare dal comandante della stazione che ritirerà lui l'atto del trasferito. Ciao savclem
     
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10 replies since 19/1/2009, 11:02   4401 views
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