Cognome su cassetta postale: 143 c.p.c. o 140 c.p.c.

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  1. cesare68
     
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    Salve,
    premetto non sono un messo notificatore ma un ingiunto: mi è stato notificato un atto nella mia residenza dove ho una persona che mi prende regolarmente la posta da me incaricata.
    Sulla buchetta c'è chiaramente il mio cognome e le raccomandate mi sono sempre state recapitate con un avviso nella cassetta postale.
    Questa volta invece il messo ha dichiarato di aver parlato con qualcuno dei vicini e di aver ricevuto una indicazione di residenza sconosciuta.
    Ora la mia domanda è: perchè mi è stato notificato con l'art. 143 c.p.c. e non 140 c.p.c. ?
    Che almeno, prevedendo l'inoltro di una raccomandata, sarei stato informato della presenza di tale atto ?
    E' normale che nulla viene indicato sulla presenza del cognome della buchetta e nemmeno delle generalità della persona che ha fornito le informazioni "sbagliate" al messo comunale ?
    Grazie a tutti per le rispote.
     
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    Salve,
    da come hai descritto il quesito il messo comunale ha applicato in maniera del tutto "erronea" l’art.143/c.p.c. perché non ha effettuato indagini sufficienti a sostegno della tua irreperibilità assoluta, infatti, la "particolare" dichiarazione resa, "che non ha valore", può essere redatta anche senza recarsi sul posto.
    Concludendo egli doveva applicare l'art.140/c.p.c. e non l'art.143/c.p.c.
    Saluti

    Edited by ciampi - 3/5/2019, 21:07
     
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    Concordo con il collega Ciampi, da quanto descritto era sicuramente da applicare l'art. 140 c.p.c. e non l'art. 143!
     
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  4. messoo
     
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    Non sono d'accordo con Ciampi e Cursor, perché:

    Tutto si forma in sede di notifica e per giudicare penso che si dovrebbe avere un esatta visualizzazione della relata, nel cui contesto dovrebbero essere contenute le motivazioni, da cui è scaturito il rito adottato. Tuttavia mi pare di capire che gli accertamenti ,posti in essere in adesione alla comune diligenza e la situazione contestuale hanno fatto sì che emergessero gli elementi della irreperibilità assoluta.
    Le informazioni e i risultati delle indagini raccolte ed effettuate dal collega - suggerite dalla comune diligenza - fanno fede fino a prova contraria ( sia ben chiaro non fino a querela di falso , questa riguarda altri contesti)
    Penso che la cassetta postale, le situazioni passate riguardino passati contesti temporali, quello che va considerato è il contesto temporale e la situazione emersa, in cui è intervenuto il collega.
    Di sicuro molto spesso chi sloggia per ignota destinazione poco si cura di rimuovere la cassetta postale o le normali indicazioni della quotidianità.
    Quindi ribadisco alla parte l'onere di confutare l'assunto del Collega.

    Messoo
     
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    Ripeto sempre che il Messo deve "fotografare" e valutare contestualmente la situazione in cui si trova. Chiaramente ciò non toglie che sarebbe utile anche per se stesso, dopo ricerche e valutazioni, anche con semplici domande verificare l'attendibilità di certe persone. In ogni caso, applicare il 140 cpc, se avesse un dubbio, sarebbe meglio sia per lui che per il destinatario. saluti
     
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    CITAZIONE (messoo @ 3/5/2019, 09:19) 
    Non sono d'accordo con Ciampi e Cursor, perché:

    Tutto si forma in sede di notifica e per giudicare penso che si dovrebbe avere un esatta visualizzazione della relata, nel cui contesto dovrebbero essere contenute le motivazioni, da cui è scaturito il rito adottato.

    Ok, il messo potrebbe anche aver agito correttamente, sono pienamente daccordo che per un giudizio obbiettivo bisognerebbe avere un'esatta visualizzazione della relata, ma l'opinione espressa nella precedente risposta è ovviamente riferita solo in base alla descrizione fatta da cesare68. :rolleyes:
     
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  7. cesare68
     
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    Scusate,
    a maggiore chiarimento riporto la descrizione testuale fatta nella relata di notifica:
    non ho potuto notificare poichè non rinvengo il nominativo al campanello e in loco mi riferiscono che si è trasferito altrove. Ignorasi dove.

    Sulla cassetta postale c'è scritto chiaramente il mio nome e cognome, e trovo sempre nella buchetta che è posta di fianco al cancello di ingresso le ricevute che mi lascia il postino per andare a ritirare le raccomandate, aggiungo che altre volte mi è stata sempre inviata la raccomandata successivamente alla mancata notifica dell'atto che ho sempre provveduto a ritirare alla casa comunale dove era stato deposto.
     
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    CITAZIONE (cesare68 @ 3/5/2019, 15:51) 
    Scusate,
    a maggiore chiarimento riporto la descrizione testuale fatta nella relata di notifica:
    non ho potuto notificare poichè non rinvengo il nominativo al campanello e in loco mi riferiscono che si è trasferito altrove. Ignorasi dove.

    Sulla cassetta postale c'è scritto chiaramente il mio nome e cognome, e trovo sempre nella buchetta che è posta di fianco al cancello di ingresso le ricevute che mi lascia il postino per andare a ritirare le raccomandate, aggiungo che altre volte mi è stata sempre inviata la raccomandata successivamente alla mancata notifica dell'atto che ho sempre provveduto a ritirare alla casa comunale dove era stato deposto.

    Ma.... quell'abitazione all'indirizzo di residenza anagrafica è effettivamente la tua dimora abituale? ^_^
    Se sì e la relata come motivazioni per aver applicato l'art. 143 c.p.c. riporta testualmente e solo quanto sopra, dispiace criticare un collega, ma non mi pare proprio che siano dati sufficienti per definire una persona di residenza, dimora e domicilio sconosciuti, ovvero le condizioni per applicare tale articolo! :sick:

    Edited by cursorTV - 5/8/2019, 15:55
     
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  9. cesare68
     
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    Vi dimoro con altre persone, che mi ritirano la posta dalla cassetta delle lettere.
    Infatti loro, quando sono in giro per lavoro mi hanno sempre comunicato la presenza di un atto da ritirare e li ho sempre ritirati personalmente o con delega a loro.
    Scusate ma riflettendo mi viene una domanda : :huh: :huh: come faccio a sapere se sono stati notificati altri atti nello stesso modo ?

    E' possibile avere una copia di eventuali altre relate di notifica ?

    Considerando che ne alla posta, ne alla casa comunale risultano atti attualmente in giacenza ?
     
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    Salve cesar70,
    cortesemente potresti rispondere in maniera chiara a tutti noi senza aggiungere altro per non fare confusione:
    a) L'indirizzo dove è stata eseguita la notifica è la tua attuale residenza anagrafica acceratata dal Comune e riportata nell'A.P.R.?
    b) Da dove ha dedotto l'indirizzo il messo comunale?
    c) Il messo comunale ti ha fatto altre notifiche in precedenza?
    d) Puoi descrivere il tipo di atto che ti ha notificato il messo ?
    e) Da dove è scaturito l'attuale tuo indirizzo ?
    Saluti
     
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  11. cesare68
     
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    a) L'indirizzo dove è stata eseguita la notifica è la tua attuale residenza anagrafica acceratata dal Comune e riportata nell'A.P.R.?
    Si

    Da dove ha dedotto l'indirizzo il messo comunale? Certificato di residenza
    Il messo comunale ti ha fatto altre notifiche in precedenza? Si, con raccomandata successiva
    Puoi descrivere il tipo di atto che ti ha notificato il messo ?: Giudiziario, dal tribunale
    Da dove è scaturito l'attuale tuo indirizzo ? Certificato di residenza
     
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    Salve,
    alla luce dei chiarimenti emersi ribadisco ancora, in maniera ferrea, sul quesito sopra descritto che l’ufficiale giudiziario ha effettuato una notifica “nulla” applicando erroneamente l’art.143/c.p.c. in luogo dell’art.140/c.p.c. per i seguenti motivi :
    L’art.143/1° comma c.p.c. si applica solo a persona di residenza, dimora e domicilio sconosciuti. Dai chiarimenti è emerso che il sig. cesar70 era residente in anagrafe e, precisamente, all’indirizzo dove è stata effettuata la notifica.
    L’art.148/2° comma c.p.c. impone l’obbligo per l’ufficiale giudiziario di effettuate le ricerche anche anagrafiche nonché i motivi della mancata consegna e le notizie raccolte sulla reperibilità del destinatario. Dalla relazione è emerso che l’ufficiale giudiziario non ha effettuato nulla di quanto prescritto dalla norma.
    Violazione dell’art.148/2° comma c.p.c. perché l’ufficiale giudiziario altre a non effettuare ricerche esaurienti non è stato in grado di motivare sull’effettiva irreperibilità del sig. cesar70, infatti, nessuna informazione negativa è emersa dai residenti interpellati.
    Di recente la Suprema Corte di Cassazione ha affermato che in tema di notificazione ex art.143/c.p.c. l'ufficiale giudiziario, ove non abbia rinvenuto il destinatario nel luogo di residenza risultante dal certificato anagrafico, è tenuto a svolgere ogni ulteriore ricerca ed indagine dandone conto nella relata, dovendo ritenersi, in difetto, la “nullità della notificazione” (Cfr. Cass. civ. nn.8638/2017; 9793/2019). Alla stregua di tale principio, infatti, non idonee appaiono le indicazioni apposte dall'ufficiale giudiziario all'esito del primo (inutile) tentativo di notificazione presso l'abitazione del D'Antona, visto che dalla stessa risultava unicamente il rinvenimento, “in loco”, di “un intero stabile” non abitato con affisso cartello vendesi, ma non l'espletamento di ulteriori indagini o ricerche, che - come di recente chiarito da questa Corte - potrebbero sostanziarsi nell'aver raccolto informazioni negative, circa la reperibilità in quel luogo del destinatario dell'atto, dai residenti interpellati".
    È principio giurisprudenziale consolidato che il ricorso alle formalità di notificazioni di cui all’art.143/c.p.c., per il caso delle persone irreperibili, presuppone sempre e comunque che, nel luogo di ultima residenza nota, siano compiute effettive ricerche e che di esse l’ufficiale giudiziario dia espresso conto mentre, nel caso di specie, si è limitato a riferire di aver parlato con qualcuno dei vicini e di aver ricevuto una indicazione di residenza sconosciuta; ne consegue che, in mancanza di tali adempimenti la notifica è affetta da nullità.
    Non è pertanto dubbio che nel caso di specie, la mancanza di ogni ricerca da parte dell’ufficiale giudiziario circa l’effettiva irreperibilità del ricorrente rende la notifica nulla (Cfr. Cass. civ. nn.15142/2014; 17205/2013).
    Concludendo a mio avviso l’ufficiale giudiziario non ha svolto il suo lavoro con diligenza perché egli anziché chiedere solo informazioni ai vicini non ha effettuato le ricerche anagrafiche ed assunto informazioni utili ed esaurienti sull’effettiva residenza del sig. cesar70 dal proprietario dell’abitazione.

    Saluti

    Edited by ciampi - 5/5/2019, 21:24
     
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  13. cesare68
     
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    Grazie per il chiarimento Ciampi.
    Estremamente chiaro e definitivo.
    Buona vita.
     
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    Messo MALISSIMO

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    Buongiorno, il fatto che sull'anagrafe risulti la residenza, tuttavia, è possibile che dalle ricerche del Messo, il tizio che si sta cercando non è "concretamente" dimorante/residente, quindi in ogni caso anche se il Messo dovesse relazionare sul fatto che è irreperibile assoluto, non vuol dire che la notifica sia nulla!!
     
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    Bel dibatto e mi inserisco perchè proprio in questi giorni sto trattando un caso di notifica di atti RILEVANTI da parte dell'Ade che allega la dichiarazione del postino che in merito al tentativo di notifica tramite servizio Postale dichiara "DESTINATARIO IRREPERIBILE".
    Cittadino iscritto in anagrafe da tre anni per RICOMPARSA.
    A suo nome e' arrivato di tutto ma non ha mai ritirato niente.
    A ottobre 18 passo e noto che sulla cassetta non è piu' presente il nominativo (sicuramente sbiadito dal sole) mentre il campanello con il suo nominativo non c'è mai stato.A dicembre dello stesso anno, l'anagrafe su mia segnalazione e su quella dei vigili apre la verifica di irreperibilità
    Da allora, ho effettuato ripetuti passaggi e mai ho rintracciato il nominativo nè sulla cassetta pt e tanto meno sul citofono.
    Ho ricevuto anche diversi atti in deposito dall'agenzia delle entrate riscossione con la procedura dpr 602/73 (affissione per un giorno).
    In questi giorni si presenta allo sportello per altri motivi il proprietario di casa (di dubbia moralità) e alla mia richiesta di info conferma che la persona abita li ma è sempre via per lavoro, di solito si trova il sabato e la domenica.
    Puntualmente sabato mattina mi presento, suono tutti i campanelli e compare un albanese il quale, con estrema gentilezza mi dichiara che lui si è appena trasferito (si tratta di una villetta con tre / quattro unità abitative e alla domanda se conoscesseil sig. XXXX mi risponde che l'unico contatto avuto con i vicini è stato quando la moglie ha incontrato una persona in giardino di cui ignora il nome che ha inveito contro di lei per lo stendibiancheria (persona che era probabilmente ubriaco). Non ci sono altri vicini tant'è che sul cancello è affisso un cartello di una agenzia immobiliare per la messa in vendita di tre unità abitative.
    il cittadino non ha veicoli intestati e quindi non posso verificare tramite la mia Polizia locale il passaggio di un suo mezzo ai varchi della videosorveglianza.
    il contratto di affitto risulta scaduto ad aprile 19 ( dato fornito dal mio ufficio tributi che pero' mi segnale non esser aggiornato).
    Ho quindi chiesto all'ufficio locazioni dell'agenzia delle entrate la sussistenza di contratti di affitto successivi al 19 aprile 19 o comodati d'uso. sono in attesa di risposta.
    A QUESTO PUNTO e scrivo in maiuscolo, scusate ma sono esasperata dal comportamento di questa persona, SE L'AGENZIA DELLE ENTRATE RISPONDESSE CHE NESSUN CONTRATTO E' IN CORSO, VOI COSA FARESTE??
    il 140 o la lettera E) del DPR 600.73??
    Scusate la lungaggine ma per avere un Vs. parere dovevo esporre la situazione in modo preciso e fornire tutti gli elementi a quelle persone che si metteranno una mano sul cuore e mi daranno un consiglio.
    INTANTO GRAZIE DAVVERO perchè se siete arrivati fin qui siete persone generose e pazienti.
    A presto MESSI CARI!
     
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