Notifica a persona con possibile emigrazione in corso

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    Chiedendo notizie all'Anagrafe, mi hanno informato che la persona a cui dovrei notificare un atto è anagraficamente iscritta in questo comune ma si trova nelle condizioni previste dall'articolo 16, comma 1, del DPR n. 223/1989: "Quando risulti che una persona o una famiglia iscritta nell'anagrafe del comune abbia trasferito la residenza in altro comune dal quale non sia pervenuta la richiesta di cancellazione, l'ufficiale di anagrafe deve darne notizia all'ufficiale di anagrafe del comune nel quale la persona o la famiglia risulta di fatto trasferitasi, per i conseguenti provvedimenti".

    Infatti il ns. uff. anagrafe ha chiesto all'altro comune, con tanto di indirizzo nuovo, di provvedere ad istruire la pratica di immigrazione colà. Nel frattempo cosa mi conviene fare ai fini della notifica? Aspettare lo escluderei: la pratica di emigrazione non ha esito sicuro e, tra accertamenti e cose varie, potrebbe durare mesi.

    Sarei per effettuare la notifica applicando l'art. 140 cpc, integrando però la relata tipo con l'informazione avuta dall'uff. anagrafe, cioè aggiungendovi una cosa tipo "Dalle indagini svolte, risulta possibile che il sig. ... risieda nel comune di ... all'indirizzo ...". Questo metterebbe il notificante al corrente della "utilità" della notifica eseguita, per ogni ulteriore sua decisione.

    Voi che fareste?
     
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    Personalmente, avendo a disposizione una probabile dimora, non avrei dubbi nel restituire l'atto affinchè venga notificato in tale luogo.
    tant'è che per residenza non si intende quella anagrafica bensi' dove il destinatario abita.
    Se hai la conferma che presso la residenza anagrafica del tuo Comune, di fatto è andato via, l'art. 140 c.p.c. non avrebbe un risultato positivo.
    A questo punto meglio che sia effettuato un tentativo dove il destinatario ha espresso volontà di andare ad abitare.
    Se gli accertamenti del collega del nuovo Comune fossero negativi, ti ritornerà l'atto e agirai di conseguenza (art. 140 c.p.c. o 143 c.p.c. se si tratta di atto amministrativo)

    Ciao :)
     
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    Il problema è che il destinatario "dovrebbe" abitare là ma non è sicuro. La sicurezza (almeno anagrafica) che ci abiti o meno dipende da accertamenti di esito e tempi incerti che l'altro comune disporrà. Ora, data questa incertezza ed il fatto che il destinatario è, fino a prova contraria, anagraficamente residente qui, non è un po eccessivo restituire tout-court l'atto al notificante senza tentare con l'art. 140?
     
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  4. exenon99
     
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    CITAZIONE (Facile @ 22/8/2011, 13:24) 
    Il problema è che il destinatario "dovrebbe" abitare là ma non è sicuro. La sicurezza (almeno anagrafica) che ci abiti o meno dipende da accertamenti di esito e tempi incerti che l'altro comune disporrà. Ora, data questa incertezza ed il fatto che il destinatario è, fino a prova contraria, anagraficamente residente qui, non è un po eccessivo restituire tout-court l'atto al notificante senza tentare con l'art. 140?

    Io credo che fin quando la pratica di trasferimento non è completata, il 140 sia d'obbligo da parte del messo, magari mi sentirei telefonicamente col notificante e lo informerei del probabile trasferimento, anche perchè un tentativo di notifica alla nuova residenza può risultare difficoltoso se ancora non è ufficiale.
     
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    Io mi comporterei come Borghetto, sempre che nell'attuale residenza anagrafica si siano riscontrati elementi tali da far dichiarare il destinatario irreperibile assoluto, cioè quelle situazioni che farebbero applicare l'art. 143 c.p.c., che in questo caso, conoscendo una possibile dimora, non sarebbe applicabile.
    L'art. 143 c.p.c. sarebbe eventualmente applicabile successivamente a seguito dell'esito negativo della notifica presso quella possibile dimora, come comune d'ultima residenza (anagrafica) nota, salvo valutazioni diverse sull'articolo da applicare, se la situazione è nel frattempo cambiata.

    Ciao
     
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    Ora, data questa incertezza ed il fatto che il destinatario è, fino a prova contraria, anagraficamente residente qui, non è un po eccessivo restituire tout-court l'atto al notificante senza tentare con l'art. 140?

    L'incertezza puo' essere superata dalla tua ricognizione sul luogo.
    Informandoci attraverso i vicini di casa, verificando se è stato disdettato il contratto dell'acquedotto, della TARSU. Chiedendo all'amministratore del condominio o al proprietario di casa e se è lo stesso proprietario verificando se esiste una cessione di fabbricato...
    Sicuramente si devono fare le cose per bene, ma io non mi baso mai solo dalle risultanze anagrafiche e tieni conto che l'obiettivo principare è far giungere l'atto il più possibile vicino al destinatario.
    Pertanto è meglio (in accordo col notificante) effetturare ulteriori tentativi presso il domicilio o la dimora come dice il c.p.c. restituendo l'atto.
    Questo non vuol dire che tu hai chiuso la pratica.
    Si avrà comunque sempre tempo ad applicare altre procedure se non si dovesse avere riscontri nel Comune della probabile dimora. Tanto resta traccia dei tentativi efffettuati ed è meglio di un frettoloso 140 o 143 che potrebbero chiudere la pratica senza far conoscere l'atto a chi era diretto.
     
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  7. Alex da Sommacampagna
     
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    Quando un soggetto richiede residenza compila il modello APR4 dove dichiara e sottoscrive di dimorare abitualmente al nuovo indirizzo -_- .
    La data in cui viene presentata la richiesta di residenza sarà anche quella che si dovrà riportare come inizio della nuova residenza una volta che gli accertamenti di rito avranno confermato la sudetta dichiarazione, quindi, fino a prova contraria il destinatario che chiede residenza dichiara di dimorare al nuovo indirizzo e ciò basta ad inoltrare l'atto al nuovo comune di residenza ^_^ .

    Se gli accertamenti di rito invece non confermassero le dichiarazioni dell'emigrando :o: e costui fosse destinatario di un atto, quest'ultimo andrebbe notificato all'ultima residenza conosciuta nelle forme del 140, se in casa dimorassero ancora persone NON ESTRANEE allo stesso, :shifty: del 143 se l'abitazione effettivamente lasciata dal destinatario fosse sicuramente deserta o abitata da persone estranee allo stesso.

    Nei frangenti invece in cui un comune propone ad un altro l'iscrizione d'ufficio all'anagrafe della popolazione residente di un destinatario d'atto, non si dispone di alcuna dichiarazione dello stesso, perciò, se non esistono altre informazioni di certa, affidabile e certificata provenienza, comprovate anche da verifiche telefoniche tra i messi dei due comuni, varrebbe sempre l'ultima residenza conosciuta per l'applicazione del 140 o del 143 cpc. -_-

    Se l'atto è "pesante" ;) non è comunque escludibile tentare la notificazione dello stesso in entrambe i luoghi assegnati al destinatario: residenza e :unsure: probabile dimora ma ciò sarebbe opportuno concordarlo con il notificante.

    Alex da Sommacampagna
     
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6 replies since 22/8/2011, 10:22   229 views
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