Art. 140 c.p.c. - affissione avviso

Avviso al cancello e problemi

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  1. antaccio
     
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    1)Dovendo notificare un atto (amministrativo od anche finanziario)a cittadino residente che mi ha dichiarato espressamente di “non volerli e rimandarli indietro”,io procedo ai sensi dell’art.140 C.p.C.; questo cittadino non ha alla propria abitazione la cassetta postale e quindi affiggo l’avviso in busta chiusa e sigillata - num.cronologico della notificazione ed estremi del destinatario - al cancello della abitazione (punto piu’ vicino alla residenza dove posso arrivare – oltre il cancello è corte privata del fabbricato -) ed inviando la raccomandata AR di rito. ;) :P
    Chiedo se tale procedura (affissione dell’avviso al cancello) è legittima ,anche in considerazione del fatto che tale soggetto si è lamentato di tale procedura ed in tal senso avrebbe consultato il suo legale. :(

    2) In caso di notifica sempre ai sensi dell’art.140, in presenza di cassette postali, in cui non è indicato il nominativo, posso affiggere l’avviso al portone o cancello di ingresso? Oppure come mi devo comportare?
    :blink:
    Un Saluto e Ringrazio.

    BS
     
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  2. francescoab
     
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    Non è molto chiaro il fatto che non lo vuole cioè lo rifiuta in queso caso il 140 è sbagliato,devi applicare art.138 comma2 "rifiuto" .
    L'atto a questo punto è perfettamente notificato e puoi tranquillamente rimandare il tutto all'Ente Emittente relazionando che l'intestatario lo hà rifiutato.
     
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  3. antaccio
     
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    E' implicito imageche la procedura ex art.140 C.p.C. la applico nei casi in cui non trovo il cittadino alla sua residenza (quasi sempre); le mie domande erano pero' solo riferite alla correttezza delle procedure inerenti l'affissione dell'avviso sul cancello (sia nel primo che secondo caso). image

    Di nuovo Grazie
    BS
     
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    2) In caso di notifica sempre ai sensi dell’art.140, in presenza di cassette postali, in cui non è indicato il nominativo, posso affiggere l’avviso al portone o cancello di ingresso? Oppure come mi devo comportare?

    Precisiamo.... l'avviso del deposito va affisso alla porta di ingresso dell'abitazione e non inserito nella buca delle lettere.

    Però, all'ultimo corso ho chiesto:
    in caso di cancello che impediva di avvicinarsi alla porta di ingresso, se potevo affiggerlo al cancello stesso relazionando "quale ultimo accesso raggiungibile" e mi è stato risposto vagamente... come a far capire che era meglio evitare di fare quell'annotazione .. e di .."trovare una soluzione estemporanea".
    Perchè la giusta procedura è l'avviso affisso alla porta d'ingresso :unsure:

    Le varie scuole di pensiero dei dotti in notifica danno consigli, ma a volte è meglio seguire il proprio intuito.
     
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    Io se non ho un facile accesso alla porta dell'abitazione/appartamento, prediligo l'immissione dell'avviso di deposito nella cassetta postale, è chiaro che se non c'è il nominativo, non resta che l'ultimo accesso consentito, cancello o portone che sia, anche se c'è qualche relatore che è del parere di non metterlo affatto, specificandone in relata dell'impossibilità di accedere alla porta dell'abitazione, dato che la normativa da valore essenziale alla ricevuta della raccomandata ai fini della validità della notifica, non curandosi dell'esito dell'affissione del citato avviso.
    Spesso però pur non essendoci il nominativo, la cassetta è individuabile, magari con l'aiuto di vicini o del postino.
    Un caso che mi è proprio capitato lunedì: al citofono c'era solo il nominativo del coniuge del destinatario, nelle cassette postali nessun nominativo, con l'aiuto del postino ho individuato la loro cassetta ed inserito l'avviso di deposito, il giorno successivo l'atto è stato ritirato dal deposito nella casa comunale ancor prima di ricevere la raccomandata.

    Come ha ben detto Borghetto i relatori ai corsi su questo argomento danno pareri/interpretazioni spesso controverse o sono vaghi e non si sbilanciano, come per dire in pratica arrangiatevi.

    Ciao
     
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    Io se non ho un facile accesso alla porta dell'abitazione/appartamento, prediligo l'immissione dell'avviso di deposito nella cassetta postale,

    In un precedente corso di qualche anno fa, mi era stato detto:

    L'avviso và assolutamente affisso alla porta di ingresso in quanto la legge così dice e poi, nella cassetta delle lettere ci inserirà eventualmente l'avviso il postino... però....però. Io non l'ho mai detto, ma in casi particolari conviene mettere lo scotch alla busta, affiggere l'avviso ad un qualsiasi montante di porta, staccarlo e metterlo nella buca delle lettere come se qualche vicino, visto l'avviso, avesse provveduto lui ad inserirlo nella buca..."

    Sono escamotage ai quali si è costretti dalle lacune che ci circondano... io, forse, non l'ho mai fatto :rolleyes:
     
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    CITAZIONE (Borghetto @ 11/3/2011, 07:08) 
    però....però. Io non l'ho mai detto, ma in casi particolari conviene mettere lo scotch alla busta, affiggere l'avviso ad un qualsiasi montante di porta, staccarlo e metterlo nella buca delle lettere come se qualche vicino, visto l'avviso, avesse provveduto lui ad inserirlo nella buca..."

    Sono escamotage ai quali si è costretti dalle lacune che ci circondano... io, forse, non l'ho mai fatto :rolleyes: [/color]

    Questa escamotage l'avevo sentita anch'io ad un corso, proprio dal relatore, io credo comunque, che qualsiasi procedura pratica si intenda adottare in alternativa all'affissione alla porta dell'abitazione , ufficio o azienda del destinatario pur di fare il possibile che l'avviso di deposito raggiunga il suo scopo, è importante che non si dichiari in relata di averlo affisso, si dichiara il falso, ci sono messi che lo fanno ( e ne ho anche avuto conferma proprio oggi ad un corso di A.N.N.A. confrontandomi con alcuni colleghi/e), è meglio non dichiarare nulla, l'art. 148 c.p.c. (relazione di notificazione) non obbliga a specificare tutta la procedura, ma oltre ai dati essenziali, chiede di indicare le motivazioni che hanno indotto ad applicare uno specifico articolo del c.p.c. (...i motivi della mancata consegna e le notizie sulla reperibilità del destinatario), ovvero le motivazioni che possono indurre ad applicare anche l'art. 140 c.p.c., che è in effetti una mancata consegna al destinatario.

    Ho partecipato fortunatamente a diversi corsi di aggiornamento, a parte i primi due con l'Avv. Gastaldello, poi ho sempre cercato volutamente di cambiare relatori (più o meno noti) proprio per sentire le opinioni/interpretazioni alla normativa da più "esperti" del settore.
    In conclusione, se questi "dotti, laureati" hanno opinioni/interpretazioni molto disparate o controverse, come potrà il messo, che la normativa la deve nella pratica applicare, agire con tranquillità?

    Ciao
     
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    Gentilissimi colleghi,
    mi ricollego a questa discussione un po' datata ma sempre attuale, date le problematiche concrete che si trovano sul territorio....
    Avendo da poco iniziato ad occuparmi di notifiche, quando esco sul territorio alla ricerca del destinatario mi trovo di fronte al problema di dove affiggere l'avviso (se non trovo nè il destinatario nè nessun altro). Il mio è un comune piccolo, a vocazione turistica, e c'è il problema delle seconde case e delle residenze fittizie .... Praticamente sempre mi trovo di fronte a residence con cancelli ben lontani dalla porta dell'abitazione; magari sono fortunata e trovo sia il nome sul campanello e sulla cassetta delle lettere, ma poi come mi comporto con l'avviso? Se non trovo nessuno che mi apre e mi indica dove abita il destinatario non raggiungerò mai la porta di accesso..... è meglio affiggere l'avviso al primo cancello che trovo? oppure affiggerlo alla cassetta delle lettere o immetterlo NELLA cassetta? so che sono tutte ipotesi non contemplate dalla normativa e quindi contestabili. Cosa scrivere e non scrivere in relata? chiedo aiuto ai colleghi più esperti ... magari avete consigli da darmi (ho letto varie discussioni sul forum ma non ne ho trovate di recenti). Grazie a tutti e complimenti per questo forum.
     
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    Nell'avviso potete mettere "affissione alla porta/cassetta postale". In entrambi i casi, date le varie problematiche, non credo si possano contestare entrambe le soluzioni! saluti
     
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    CITAZIONE (Anna82 @ 6/10/2019, 21:16) 
    Cosa scrivere e non scrivere in relata?

    Come detto sopra in questa discussione (e in altre), resto dell'opinione che qualsiasi procedura pratica si intenda adottare in alternativa all'affissione alla porta dell'abitazione, ufficio o azienda del destinatario pur di fare il possibile che l'avviso di deposito raggiunga il suo scopo, l'importante è che non si dichiari in relata di averlo affisso, si dichiara il falso, è meglio non dichiarare nulla, l'art. 148 c.p.c. (relazione di notificazione) non obbliga a specificare tutta la procedura, ma oltre ai dati essenziali, chiede di indicare le motivazioni che hanno indotto ad applicare uno specifico articolo del c.p.c. (...i motivi della mancata consegna e le notizie sulla reperibilità del destinatario), ovvero le motivazioni che possono indurre ad applicare anche l'art. 140 c.p.c., che è in effetti una mancata consegna al destinatario. :rolleyes:
     
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    Molte grazie per il confronto, chiarissimo come sempre.
     
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    Per quanto riguarda le affissioni dell'avviso di deposito, ricordo a tutti che il Messo è un pubblico ufficiale, quindi in effetti non esistono luoghi "privati" dove non è possibile entrare! saluti a tutti
     
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    Scusate ragazzi se mi inserisco nella discussione.
    Io ho un problema simile. Persona che si è trasferita a Roma (contattato telefonicamente mi ha riferito che non sa se tornerà o meno...è andato per provare questo nuovo lavoro).
    Intanto ha una casa dove ha la residenza sperduta tra le campagne, dove NON arriva il servizio postale.
    Secondo Voi come devo procedere in questo caso?
    Faccio procedura ex art. 140 cpc - con affissione di ben 10 sanzioni CDS sulla porta di ingresso - e mando ugualmente le 10 raccomandate (anche se so già che tornerà indietro))??
    AIUTATEMI PERFAVORE.
    Grazie
     
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    CITAZIONE (PERPLESSO @ 12/11/2019, 17:33) 
    Faccio procedura ex art. 140 cpc - con affissione di ben 10 sanzioni CDS sulla porta di ingresso - e mando ugualmente le 10 raccomandate (anche se so già che tornerà indietro))??

    Sì, ma preciserei in relata che la zona non è servita dal recapito postale, affinchè sia nota all'ente/ufficio emittente gli atti la motivazione della probabile restituzione delle raccomandate senza notificazione.
    Per l'affissione alla porta dell'abitazione potresti anche utilizzare una busta unica con inseriti i 10 avvisi di deposito, e... sarebbe consentito anche spedire una sola raccomandata A.R. sempre contenente 10 avvisi o un unico elenco riportante gli estremi dei dieci verbali.
     
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    Quindi faccio unico avvviso ed unica raccomandata. Perfetto.
    Mentre invece per il fatto che la raccomandata sicuramente non sarà recapitata non è un problema giusto?
    L'importante che lo faccio presente in relata allora? Quale formula dovrei utilizzare secondo Voi?
     
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