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romesso.
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So che l'argomento è già stato discusso ma vi chiedo questo:
La mia collega dell'Anagrafe mi dice di notificare il provvedimento ai sensi del 143 facendo riferimento a quanto dice l'ANUSCA. (altri colleghi che ho sentito, applicano solo il 143 dicendo che dopo un anno di accertamenti negativi è logico fare così)
Leggendo le precedenti discussioni in merito le ho detto che vorrei applicare il c.p.c. in base alla situazione in loco.
Nel caso specifico l'abitazione del destinatario cancellato è occupata da altri residenti. Se mi dicessero che ritirano l'atto applicherei il 139, ma se non volessero ritirare nulla e confermassero di non aver più visto la persona nè di sapere dov'è adesso residente, penso che un 140 sarebbe inutile e quindi applicherei il 143. Grazie in anticipo per i consigli. Ciao. -
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Generalmente si dovrebbe applicare il cpc, ma in molti casi l'anagrafe si avvale anche dei messi e vigili per appurare delle situazioni anagrafiche, come nel mio caso, quindi è un controsenso dover applicare il cpc!! non so se mi sono spiegato! saluti . -
romesso.
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Gli accertamenti della durata di un anno sono stati fatti dagli agenti di P.L. Da parte mia dovrei solo notificare il provvedimento di cancellazione già emesso dall'Ufficio Anagrafe. Nel merito chiedo consigli per la situazione sopra descritta. Grazie a tutti. . -
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Io faccio sempre un controllo in loco, e finora ne ho viste di situazione particolari.
L'ultimo provvedimento di cancellazione anagrafica, l'ho notificato a mani proprie del destinatario - art. 138 cpc, il quale era assolutamente all'oscuro di tutto.. -
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Quasi certamente sarà da ricorrere all'art. 143 c.p.c., ma il messo dovrebbe comunque svolgere le opportune indagini/verifiche anche in loco e in base al loro esito applicare l'articolo che riterrà più appropriato (come tutte le notifiche). .