Senza fissa dimora - applicazione 143 c.p.c.

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    Buongiorno,
    apro questa discussione per cercare di capire come notificare correttamente atti amministrativi verso persone senza fissa dimora.
    Nel Comune dove lavoro fortunatamente non sono tanti ma recentemente mi sono arrivate diverse richieste di notificazione e ahimè ho diversi dubbi.
    Queste persone sono tutte residenti in Via della Casa Comunale e nessuno di loro ha mai comunicato un domicilio per le comunicazioni o notificazioni, solamente uno di loro risponde al telefono e ritira le notificazioni, le altre persone a volte rispondono a volte no e anche dopo aver concordato un appuntamento non si sono mai presentati.
    Unica cosa, sono a conoscenza che queste persone hanno una casella postale presso l'ufficio postale comunale, per cui negli anni precedenti era prassi effettuare una notificazione ai sensi 140 c.p.c. con raccomandata inviata presso la casella postale, come richiesto dal mio Responsabile.
    Solo recentemente causa la mole di richieste di notificazioni arrivate mi sono posto maggiormente il problema constatando, come anche in altre discussioni sul forum, l'applicazione dell'art. 143 c.p.c. trovando anche un modello di relata da utilizzare.
    Il mio Responsabile continua a sostenere la tesi dell'art. 140 c.p.c. piuttosto che il 143 c.p.c. con avviso di deposito inviato tramite a.r. alla casella postale, tuttavia il 140 non mi sembra applicabile in quanto l'abitazione/ufficio/azienda di fatto non ci sono. Ma anche il 143 mi chiedo sia corretto in presenza di una casella postale dove inviare le comunicazioni.
    Le ultime notifiche le avevo notificate con il 143 inviando comunque una comunicazione alla casella postale di deposito atti presso la casa comunale, ovviamente senza alcun riscontro.
    Questa procedura sarebbe corretta o dovrei comportarmi diversamente?
    Ringrazio per qualsiasi aiuto mi possiate dare.
     
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    Via della Casa Comunale è un indirizzo fittizio che serve esclusivamente per permettere ai senza fissa dimora reali o tecnici (per esempio i giostrai che vagano di fiera in fiera tutto l'anno) di poter richiedere l'emissione di documenti quale carta d'identità, tesserino sanitario, tessera elettorale, ecc. e non è certamente un indirizzo di comodo o una casella postale per ricevere la posta. E questo è il motivo per cui da qualche anno è previsto che il senza fissa dimora quando gli viene assegnato un civico in via della Casa comunale deve comunicare un indirizzo reale a cui le Poste e gli altri Enti devono fare riferimento per l'invio di comunicazioni. Questo vuol dire che la posta non dovreste ritirarla e per quanto riguarda le notifiche se sai dove puoi trovare il tizio, normalmente gli assistenti sociali sanno come rintracciarlo, la notifica la fai di persona altrimenti è un classico 143 c.p.c. senza necessità di invio di alcuna comunicazione. Il 140 lo puoi applicare unicamente se hai un indirizzo reale a cui fare riferimento. Spero di essere stato abbastanza comprensibile.
     
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    Grazie mille per la risposta, sei stato chiarissimo.
    Ho solo un dubbio, se queste persone hanno un fermoposta o casella postale o come si chiama presso la posta, questo può essere considerato un luogo di riferimento valido per applicare il 140?
    L'invio di una comunicazione di avvenuto deposito al fermoposta, anche se non contemplato nel 143,stava a dimostrare di aver comunque cercato di avvisare in qualche modo il destinatario.
     
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    Il 140, come ben sai, prevede affissione alla porta dell'avviso di deposito, invio della raccomandata informativa e deposito dell'atto alla Casa Comunale. Inviando la raccomandata alla casella postale o al fermo posta mancherebbe comunque l'affissione alla porta per completare l'iter e pertanto il 140 sarebbe comunque nullo.
     
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    Caro Jubber,
    anche io concordo con quanto ti ha detto ALberto Messo.

    Aggiungo un aspetto: Il Responsabile del Procedimento che emette l’atto, secondo il combinato disposto dell’art. 6 della L. 241/90 e dell’art. 10 della L. 265/99., può, e deve, procedere direttamente alla notificazione tramite Posta raccomandata AR con cartolina bianca, senza limite territoriale cioè su tutto il territorio italiano.
    Quindi se è presente una casella postale intestata al destinatario, il richiedente la notifica avrà già tentato l'invio di una raccomandata AR presso il luogo di riferimento valido per ricevere comunicazioni con valore di notificazione.
    Se il richiedente si è rivolto a te è perchè la raccomandata non ha funzionato.
    Ciao ciao
    <3
     
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    Purtroppo le notifiche intestate a questi soggetti, per fortuna poche, mi fanno sorgere numerosi dubbi sull'esecuzione più corretta a mia tutela.
    Nonostante sia indubbio il dovere di queste persone di essere rintracciabili la realtà è che non lo sono e intanto arrivano verbali del cds, intimazioni di pagamento con riscossioni coattive (sono anche Messo notificatore), di tutto e di più.

    Ringrazio molto entrambi per l'aiuto!
     
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